Un grande uomo, forse il più bravo giornalista che l'Italia abbia mai avuto, Indro Montanelli, ebbe a dire che per l'Italia non vedeva alcun futuro perché un Paese che ignora il proprio passato e non si cura minimamente di conoscerlo non può avere un domani! Insomma un Paese di contemporanei, senza antenati ne posteri perché senza memoria.
Una descrizione tremendamente vera se si considera che la Storia d'Italia è forse la più ricca e bella al Mondo, una storia straordinaria di cui gli italiani non si curano perché ignari di se stessi. Al contrario il futuro degli italiani, sempre a dire di Montanelli, sarà senz'altro brillantissimo perché sono i meglio qualificati ad entrare in un calderone multinazionale in quanto non hanno resistenze nazionali, ossia sono slegati da concetti come nazione e patria, ed eccellono nei lavori servili (sarti, calzolai, direttori d'albergo, cuochi) brillando al contempo per individualità nelle scienze (medicina, chimica, fisica, ecc...) dove, avendo a disposizione dei gabinetti europei di elevato livello, non avranno eguali ma di tutto questo l'Italia non ne trarrà alcun vantaggio.
Purtroppo gli italiani che vanno all'estero diventano, sin da subito, parte della nazione che li ospita e dimenticano con estrema facilità non i loro natali, ai quali restano indubbiamente legati affettivamente, ma la loro origine. Gli italiani sono ben diversi dagli arabi, dai sudamericani, dagli orientali o dagli ebrei che da duemila anni vengono sistematicamente perseguitati eppure continuano incessantemente a difendere la loro entità. Sparpagliati in tutto il mondo combattono per la loro identità rimanendo ebrei!
Gli italiani alla seconda generazione sono assimilati....diventano tedeschi, svizzeri, francesi, ecc...
Rileggere la Storia d'Italia, il Risorgimento, e vedere come ci siamo ridotti oggi mi fa soffrire! Pregare nei Sacrari Militari i caduti per la Patria e sapere che per l'Italia non c'è futuro è qualcosa di devastante! Si ha quasi la sensazione che i nostri eroi siano morti invano.
A mio avviso il declino e la perdita dell'identità nazionale è iniziato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con la sconfitta, ma lo sfacelo si è avuto con il sessantotto che ha prodotto una gran numero di analfabeti i quali finirono con l'invadere la vita pubblica e privata italiana portando ovunque i segni della loro ignoranza.
Che amarezza....