Lo so, non sta bene dirlo, ma che bello sarebbe stato vivere al tempo delle "case di piacere"! Cortometraggi, film e testimonianze dirette di parenti ed amici di famiglia che hanno avuto la fortuna di conoscerle (e frequentarle), mi inducono a credere che sia stato un errore chiuderle.
Le abitazioni destinate a quei "servizi" erano pressoché tutte uguali, entrati nel locale i clienti venivano fatti accomodare in una sala dove le ragazze, poco vestite, passeggiavano disinvolte per farsi ammirare. Una volta scelta la ragazza, il cliente si avvicinava alla cassa (solitamente una scrivania posta ai piedi della scala che conduceva alle camere da letto), pagava il corrispettivo per la prestazione che intendeva ricevere e successivamente ritirava la famosa "marchetta". Inutile soffermarci su quel che accadeva nelle stanze, bontà loro, piuttosto è opportuno ricordare che queste attività erano solitamente gestite da una "matrona" o "maitresse" che, oltre a curare gli interessi della "casa", vigilava sulle ragazze che vi lavoravano cosa che, a mio avviso, in parte garantiva la sicurezza delle lavoratrici. Tutto questo dava però fastidio alla Chiesa e fu così che in nome della morale pubblica la senatrice Angelina Merlin, del Partito Socialista Italiano (P.S.I.), nonché probabile portavoce di tante donne cornute (stanche di tollerare le "case di tolleranza"), riuscì a chiuderle. Il 19 settembre 1958, grazie alla legge Merlin, i bordelli dovettero chiudere i battenti e le ragazze che vi lavoravano, tra le lacrime, si riversarono nelle strade per continuare l'attività di cui erano maestre. Beata stupidità ed ignoranza! Credere di poter sconfiggere con una legge la prostituzione, il mestiere più antico del mondo, era ed è pura follia! Gli unici risultati raggiunti dai tanti perbenisti sono stati quelli di degradare le nostre città che, oggi, sono diventate bordelli a cielo aperto e così facendo hanno per giunta consegnato le tante ragazze dedite al meretrico nelle mani di sfruttatori e di altrettanti clienti senza scrupoli.
Tanto la politica quanto la religione amano giudicare il prossimo e per questo hanno con molta facilità condannato e punito, almeno sulla carta, la prostituzione non considerando che la maggior parte di quelle che la esercitavano lo faceva liberamente (anche se spinte dalla necessità economica) mentre oggi sono per lo più costrette a prostituirsi con la violenza nonché sfruttate senza pietà (tratta delle nere, ragazze dell'est Europa, sudamericane, ecc...). La responsabilità maggiore, inutile girarci intorno, va data alla Chiesa che da sempre ha considerato il sesso come un "peccato mortale", classificando chi lo pratica un lussurioso. Naturalmente chi ama giudicare, diffondere il "verbo" ed impartire la morale al prossimo, nella maggior parte dei casi, è il primo a peccare e non a caso le cronache di questi anni hanno fatto emergere storie aberranti di preti che, forti del loro ascendente sui fedeli, consumavano rapporti sessuali di ogni genere con donne, uomini e, purtroppo, anche bambini.
Personalmente non sento il bisogno di giudicare una persona che decide di vendere il proprio corpo in cambio di danaro poiché, se la prostituta è colei che agisce in tal senso, come dovremmo chiamare le tante donne che si sposano per interesse?
Concludo dicendo che in un Paese civile la prostituzione andrebbe legalizzata, cioè controllata dallo Stato, così da impedire alla malavita di trarne guadagno in danno delle persone. La legalizzazione della prostituzione garantirebbe, oltretutto, l'ordine pubblico e soprattutto la vigilanza sanitaria sulle tante operatrici che spesse volte, inconsapevolmente, spandono veleni tra la popolazione sessualmente attiva....
Infine una riflessione ... il giro di affari legati alla prostituzione pare si stimi in più di quattro miliardi l'anno, cifra non di poco conto se considera che il nostro debito (più di tremila miliardi di euro) ... il gettito derivante dalla legalizzazione potrebbe essere reinvestito nella sicurezza, nella sanità, nei trasporti, ecc... e magari clienti e prostitute potrebbero detrarre le prestazioni dalle tasse ... (ma forse questo sarebbe chiedere troppo...🤪).