Modello fallito ovunque sia stato applicato, resiste oramai solo in Italia! Il nostro però è un comunismo diverso, strano, un comunismo ricco la cui base non è più quella proletaria ma borghese con un vertice "aristocratico" in cui i veri comunisti (che ormai si contano sulle dita di una mano) non si riconoscono.
Se Stalin, Lenin, Fidel Castro ed altri di quel calibro fossero ancora vivi potrebbero considerare Schlein, Colaninno, Renzi o Prodi compagni? Personalmente credo proprio di no. Gli ultimi comunisti vissuti in Italia dal dopoguerra ad oggi sono stati Enrico Berlinquer e Peppone, quest'ultimo nato dalla mente del suo autore e regista Giovannino Guareschi.
Nonostante ciò, checché se ne dica, dal 1948 e per quasi settanta anni i comunisti hanno sempre indirettamente governato, ovvero deciso le sorti di questo Paese, appoggiando la Democrazia Cristiana ed i partiti di centrosinistra. Incapaci di produrre ricchezza e rendere uno Stato fiorente sono riusciti nell'intento di trasformare il nostro Bel Paese in una discarica di popoli che per anni, senza controllo, si sono riversati sul territorio affossando la sicurezza, la sanità e la proprietà privata. Il mancato controllo dei flussi migratori ne è il più fulgido esempio ed il finto altruismo che manifestano nel promuovere l'accoglienza, salvo poi abbandonare a se stessi i tanti extracomunitari che inevitabilmente si danno al malaffare o a bivaccare nei centri storici e nelle stazioni, non sono altro che la bramosia di danaro che intascano attraverso le "cooperative rosse", create ad hoc, e la speranza di poter raccogliere un domani il loro consenso attraverso il voto. Non a caso vorrebbero concedere la cittadinanza a chiunque ne faccia richiesta...
Di tanto in tanto, infine, agitano lo spauracchio del fascismo per mantenere vivo il ricordo di quelli, che a loro dire, hanno combattuto per la "liberazione" dell'Italia dal nazi-fascismo dimenticando che ad oggi il pericolo terrorismo ed eversione interno sono da ricercarsi a sinistra! In casa loro! L'habitat naturale dove proliferano terroristi, anarchici ed eversivi sono i centri sociali e, ieri come oggi, le università che accolgono la feccia di sinistra che le frequenta non per ragioni di studio.
La fede, sia essa religiosa, sportiva o politica, a mio avviso, è sempre sinonimo di violenza! Nel 2025 non possiamo più permetterci gli estremismi sebbene per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica servirebbe un governo autorevole. Oggi tutti i partiti portano avanti i loro programmi di governo ma nessuno ha una visione ideologica del futuro. Senza cadere nella becera fede politica sarebbe bello credere nuovamente nelle ideologie attribuendo loro però il giusto peso, il giusto valore, non derogando cioè mai dai principi fondamentali che devono necessariamente considerare e basarsi sui diritti dell'uomo.